Meno asfalto, più prati: il progetto per rendere Milano una città-spugna
Le opere serviranno a trattenere acqua in caso di pioggia. Ecco quello che verrà realizzato
Trattenere quanta più acqua piovana possibile senza farla arrivare nelle fogne (e quindi non intasarle), ma anche eliminare, dove possibile, l’asfalto per creare aree verdi e limitare l’effetto delle isole di calore. Sono queste le linee guida dei 90 progetti di Cap holding, la società che gestisce il sevizio idrico integrato nella città metropolitana di Milano, che verranno finanziati con 50milioni di euro di fondi del Pnrr. Progetti che hanno come fine quello di prevenire allagamenti, contrastare l’erosione del suolo e gli effetti del cambiamento climatico su tutto l’hinterland milanese.
Sono diversi i piani che verranno trasposti dalla carta alla realtà. A Trezzano sul Naviglio, per esempio, è previsto un intervento di alleggerimento della rete di drenaggio attraverso la realizzazione di sistemi di drenaggio urbano sostenibile (Suds) che coniugheranno elementi gestionali/funzionali con opere di deimpermeabilizzazione della strada. A Cesano Boscone invece i Suds consentiranno di integrare la gestione sostenibile delle acque meteoriche del parcheggio con la riqualificazione della piazza, per rendere lo spazio urbano maggiormente efficiente e fruibile e, al tempo stesso, migliorarne il valore estetico/paesaggistico. A Solaro verrà completamente riqualificata un’area che consentirà da una parte una gestione più sostenibile delle acque meteoriche stradali, e dall’altra di offrire ai cittadini uno spazio urbano maggiormente fruibile e dal maggior valore estetico e paesaggistico. A Rho invece verranno ripensate e riqualificate diverse aree parcheggio, sempre in ottica di drenaggio urbano. Ma questi sono solo alcuni degli oltre 90 interventi che coinvolgono in totale 32 comuni.
Tutti interventi che erano stati proposti da Gruppo Cap insieme a Città metropolitana di Milano già alla fine del 2021, a soli 15 giorni dall’approvazione da parte del ministero dell’Interno del decreto che definiva i criteri di attuazione nell’ambito del Pnrr.
“Partecipare alle opere finanziate dal Pnrr significa dare un contributo concreto per costruire il futuro del nostro Paese – ha spiegato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap -. Quello che intendiamo realizzare è un vasto programma di interventi di riqualificazione ambientale che coinvolge l’intero territorio su cui operiamo e che svilupperemo grazie alle competenze tecniche, giuridiche e gestionali che ci hanno permesso di ottenere questo importante finanziamento”.
Fonte:Milanotoday.it
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