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Milano Fashion Week, Lara Chamandi: “Con la mia moda sostenibile voglio ispirare le donne alla ricerca di una nuova consapevolezza di sé”

Si può insegnare alle donne l’importanza della Natura attraverso un abito? Lara ne è convinta e porta chi la vuole seguire nel suo mondo fatto di elementi incontrovertibili, acqua, fuoco, terra, aria. Le sue prime collezioni sono state acclamate tanto da farla riconoscere tra i più promettenti designer emergenti

ara è nata tra i monti di Chouf, in Libano, un territorio ancora incontaminato, fatto di paesaggi arcaici di una bellezza ammaliante e avvolgente, proprio come le note balsamiche del legno di cedro che profumano l’aria del deserto. Lì, il legame con la Natura è più forte che mai e le pietre trasudano storia: proprio questo mix inebriante di antiche culture e suggestioni cosmologiche impresso nel suo Dna è la linfa vitale che anima la sua vena creativa. E accede il suo sguardo, nero come la notte. Lara Chamandi ci accoglie in un caldo pomeriggio estivo nel suo atelier milanese, nelle stanze di un antico palazzo divenute ora il suo laboratorio: è qui che nel 2020, a 26 anni, dopo la laurea a Londra, ha fondato il brand di moda che porta il suo nome. Al centro della sua poetica stilistica c’è la concezione di un nuovo femminismo, non più inteso come movimento di battaglia sul fronte dei diritti civili; ma piuttosto come un percorso interiore alla riscoperta della consapevolezza profonda dell’essere donna in senso assoluto. Con i suoi capi – tutti 100% sostenibili – Lara Chamandi vuole invitare alla riscoperta di quel Divino Femminile che si irradia dall’energia della Luna e alberga nell’essenza di ogni essere umano, a prescindere dalla declinazione sessuale, perché torniamo a prenderci cura del nostro Pianeta. Si può insegnare alle donne l’importanza della Natura attraverso un abito? Lara ne è convinta e porta chi la vuole seguire nel suo mondo fatto di elementi incontrovertibili, acqua, fuoco, terra, aria. Le sue prime collezioni sono state acclamate tanto da farla riconoscere tra i più promettenti designer emergenti: lunedì 19 settembre ha debuttato alla Milano Fashion Week con una presentazione della sua nuova collezione Primavera/Estate 2023 “Metamorfosi”, incastonata in un’installazione artistica di Francesca Pasquali.

Ci racconta la sua storia?

Sono nata in Libano, nella regione delle Chouf Mountains. Lì sorge il Monastero della Luna, che sono convinta avermi trasmesso una potente energia creativa: per assecondarla ho deciso di studiare Design a Londra. Mi è sempre piaciuto lavorare con le mie mani, toccare e plasmare la materia. Così, durante i miei studi, mi sono cimentata nella creazione di un nuovo materiale, completamente naturale: dopo 3 anni di ricerche, ho sviluppato un’eco-pelle plant-based. E da lì ho deciso di far confluire la mia linfa nella creazione di moda. Più sperimentavo questo nuovo tessuto e più comprendevo l’importanza di fare qualcosa in prima persona per provare a rendere l’industria della moda più consapevole, coniugando il mio amore per la bellezza con l’esigenza di salvaguardare l’ambiente. Con questo obiettivo nel 2020 ho fondato il mio brand: creare prodotti plastic-free e animal-free e affiancare le donne in un percorso di scoperta e valorizzazione del proprio sé più profondo. In quel momento il mondo della moda si è aperto a me e mi sono trasferita a Milano. Ho sentito subito sulla pelle che questa era la città giusta per il mio progetto.

Fonte: Ilfattoquotidiano.it

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