Eurolega, impresa di Milano a Barcellona: 73-75 nella tana della capolista
Un quarto per sognare, un quarto per soffrire e un finale per godere. Cappottino alla capolista Barcellona, schiantata al Palau Blaugrana dopo l’impresa di due mesi fa al Forum, e l’Armani torna a sorridere dopo quattro settimane di stop forzato in Eurolega. Un capolavoro di carattere alla fine di 40 minuti di ardore e clangore di spade, ritrovando l’istinto killer di Delaney e l’estro di Rodriguez, i due playmaker che le fanno attacco, ma mettendoci il cuore e i gomiti i tutti in difesa.
“Terzo quarto orribile”
Le assenze di Shields, Datome, Mitoglou e Daniels, per una sera, vanno nel dimenticatoio: la marcia milanese riparte nel miglior modo, e col miglior spirito. Esulta, senza perdere lucidità Ettore Messina: “Orribile terzo quarto in cui la loro pressione ci ha distrutti, ma abbiamo reagito nell’ultimo. Tutta la squadra ha lottato, gran partita contro il migliore avversario. È una grande iniezione di fiducia”. Ecco l’ex di serata Delaney: “Gara dura, non avevamo mai vinto qui, avevamo tanti assenti. Ma volevamo star lì nel finale, proprio come l’anno scorso, quando avevamo perso”.
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La forza della difesa dell’Armani
Non è partita per teneri e l’Armani se ne accorge dopo la prima comoda tripla di Rodriguez. Il quintettone di Messina con tre lunghi regge l’urto fisico, ma non ha fluidità, e le uniche cose buone che distilla dal suo avvio, Milano le trova in difesa. Lavoro subito proficuo che dà frutti quando il “Chacho”, braccato in difesa, si mette in proprio: 10 punti in 9 minuti, primo intertempo in parità (14-14) e percentuali catalane sotto i limiti di guardia.
Le ossessive rotazioni della retroguardia Olimpia (Melli e Hines sono ovunque) consumano benzina ma succhiano aria all’attacco del Barça, che dal 20-16 del 13′ firmato Davies si fa risucchiare nelle sabbie mobili. Lievita Bentil, si rivede il convalescente ex Delaney ma quando Rodriguez torna dal riposino dipinge altre due magie che valgono il 28-34 della pausa lunga. Elettriche anche le panchine, con un fallo tecnico a testa per Jasikevicius e Messina, col lituano sotto nel duello alle lavagnette.
L’onda blaugrana
Diventa più otto a inizio ripresa per l’Armani con la prima cosa buona di serata di Hall. Che non è la porta del paradiso, ma del deserto, 6 minuti di siccità offensiva in cui il Barcellona fa finalmente pagare vantaggio fisico e cambio di ritmo. Mirotic e Kuric regalano giocate degne del loro talento e confezionano il micidiale break da 19-2 che ribaltano il match (47-36 al 26′), mettendo Milano spalle al muro. Ne esce con carattere, con le iniziative individuali di Delaney e Grant che sbloccano l’attacco, ma l’onda balugrana si gonfia anche del talento lituano di Jokubaitis e sul 54-47 dell’ultima pausa il destino pare segnato.
Delaney allontana i guai a suon di triple
Ma contro il destino c’è il carattere dell’Armani. Che torna a difendere come nella prima frazione, di squadra e di gomiti, arroccata attorno a Melli e Hines. Hall si mette in partita ma è la faccia tosta di Delaney, con le sue triple da campetto, a ridare vantaggio agli uomini di Messina (58-59 al 35′). Jokubaitis è ancora un demonio e riporta i catalani sopra di 4, ma torna il “Chacho”, stavolta in coppia con Delaney per moltiplicare fosforo e triple.
Ne beneficiano anche Melli, Bentil e Hall, che mettono i mattoncini per il 65-70 del 39′, e anche se Kuric segna il siluro del meno 1 a 34″ dalla fine, l’assassino è già noto: tripla di Delaney per il più 4 a 12 secondi, che annulla l’effetto del trepunti di Mirotic a 5″. Il fallo immediato manda Melli in lunetta, Nick segna solo il secondo, ma resta solo il tempo per un tiraccio di Laprovittola da metà campo. Ferro. Giusto così.
Il tabellino
Barcellona – Armani 73-75
BARCELLONA: Kuric 22, Mirotic 18, Davies e Jokubaitis 11
ARMANI: Rodriguez 18, Delaney 15, Melli Hall Hines e Bentil 8
Fonte: LaRepubblica.it