Follia a Milano, cavo di acciaio messo in strada ad altezza uomo: “Volevamo divertirci”
Un ragazzo fermato dai carabinieri: è accusato di strage. Altri due sono scappati, per ora
Ai carabinieri che lo hanno fermato, ha detto che lui e gli amici si “annoiavano”. Ha ammesso che volevano soltanto fare un “gioco”. Poi, una volta in caserma, ha capito che quel “gioco” rischiava di finire in tragedia. Un ragazzo di 24 anni, Alex B., un giovane milanese con precedenti che vive in zona Porta Romana, è stato arrestato nella notte tra mercoledì e giovedì con le ipotesi di reato di strage e attentato alla sicurezza dei trasporti in concorso con ignoti perché accusato di aver teso un cavo di acciaio ad altezza uomo in viale Toscana. .
L’allarme è scattato alle 2.35 in punto, quando un 26enne – che era da poco tornato a casa – ha sentito dei rumori e si è affacciato alla finestra. Dall’alto, il testimone ha notato tre ragazzi che sistemavano il cavo sulla carreggiata in direzione viale Isonzo, “legandolo” con dei moschettoni al palo di un segnale stradale e alla pensilina di una fermata Atm. In tre minuti sul posto sono arrivate tre pattuglie del nucleo radiomobile: una ha immediatamente liberato la via tranciando il filo, che era stato lasciato ad altezza uomo su tutte le tre corsie, mentre altre due si sono messe sulle tracce dei giovani che si erano allontanati. La bravata dei tre fortunatamente non ha avuto conseguenze: l’unico a colpire il cavo sarebbe stato un automobilista – tanto che il palo del cartello stradale si è incli
nato – che però si è allontanato poco dopo.
Il 24enne è stato rintracciato pochi secondi dopo in viale Sabotino, mentre camminava verso casa, ed è stato riconosciuto per un pantalone bordeaux che aveva addosso. Inizialmente non collaborativo, il ragazzo è poi “crollato” quando ha visto i carabinieri con in mano il cavo che lui e gli amici avevano prima messo in strada. “Ho fatto una cazzata per gioco, perché mi annoiavo”, avrebbe iniziato ad ammettere. “Volevo divertirmi”. Accompagnato in caserma, ha chiarito di conoscere gli altri due complici soltanto attraverso i social e di non sapere i loro nomi e cognomi.
Il pm di turno, Enrico Pavone, considerando la pericolosità del cavo, che avrebbe potuto ferire automobilisti o motociclisti di passaggio, ha disposto l’arresto in carcere per il 24enne. I militari sono ora sulle tracce degli altri due giovani fuggiti, che pare si siano allontanati a bordo di uno scooter. Prima di dividersi, i tre – visti dall’alto dal testimone – “ridevano e scherzavano fra di loro”.
Fonte: MIlanotoday