Cronaca

Milano, rapine ai giovani nelle zone della movida: arrestati i rapper Baby Gang e Neima Ezza

I due ventenni insieme a un altro diciottenne accusati di aver avvicinato dei giovani alle Colonne di San Lorenzo e piazza Vetra e averli bloccati e colpiti con pugni e schiaffi per farsi consegnare denaro e gioielli. Ezza, ha “la personalità di chi assume un ruolo di comando nel gruppo criminale”, mentre Baby Gang ha un “profilo di pericolosità sociale” anche perché ha usato “un’arma” e “minacce gravi”

I rapper ventenni Zaccaria Mouhub, in arte Baby Gang, e Amine Ez Zaaraoui, in arte Neima Ezza, sono stati arrestati ieri dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri insieme a un terzo ragazzo di diciotto anni su ordine su ordine del gip di Milano perché accusati, a vario titolo, di 4 rapine commesse ai danni di ragazzi a Milano e a Vignate.

Il provvedimento dispone la misura cautelare in carcere nei confronti del rapper 20enne Baby Gang e ai domiciliari per Neima Ezza e un altro diciottenne. Arriva dopo le indagini condotte dai militari della Compagnia Carabinieri di Pioltello e dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Milano che hanno consentito di ricostruire gli episodi compiuti nei quali gli arrestati, avvicinando le vittime forti della superiorità numerica e delle minacce, si facevano consegnare denaro, gioielli e altri effetti personali.

Le giovani vittime, in tre casi, presso le Colonne di san Lorenzo e in piazza Vetra, a maggio 2021, sono state bloccate e colpite con pugni al petto e con schiaffi prima di essere derubate delle rispettive collanine d’oro. A luglio, infine, a Vignate, in provincia di Milano, due persone erano state avvicinate da due giovani, di cui uno armato, che avevano rubato loro denaro, auricolari e le chiavi dell’auto perché non li seguissero. Sono in corso ulteriori accertamenti per l’individuazione di eventuali complici e per valutare il coinvolgimento degli indagati in altri episodi. 

Per il ventenne Zaccaria Mouhib, alias Baby Gang, già  protagonista di diversi fatti di cronaca e destinatario di numerosi provvedimenti giudiziari, la Questura di Sondrio aveva chiesto l’applicazione di una misura di ‘sorveglianza specialè per due anni. Nelle oltre 300 pagine di atti in cui vengono riportate tutte le varie accuse a carico del 20enne, è scritto che Baby Gang – arrestato e portato in carcere – è ‘un rapper’ molto ‘seguito dai giovani sui vari social network’ e ha ‘utilizzato la sua influenza per promuovere in zone aperte al pubblico delle riunioni non autorizzate che sono sfociate in scontri con le forze dell’ordine, creando in tal modo situazioni di serio pericolo per la sicurezzà. Il 10 aprile del 2021 a Milano, per ‘registrare un videoclip’ musicale con Neima Ezza, 20enne ora ai domiciliari, aveva radunato ‘circa 300 giovanì nella zona di San Siro. E il tutto, poi, si era concluso con un lancio di oggetti contro le forze dell’ordine. Tra il 2020 e il 2021, Baby Gang – il rapper più controverso della nuova generazione dell’hip hop italiano – è stato deferito per i reati di diffamazione e violazione della proprietà intellettuale, istigazione a delinquere, porto abusivo di armi, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni e delle forze armate, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. E ha ricevuto fogli di via da Lecco, Milano, Cattolica, Misano Adriatico, Riccione, Rimini e Bellaria Igea Marina.

Neima Ezza, ha “la personalità di chi assume un ruolo di comando nel gruppo criminale”, mentre Baby Gang, ha un “profilo di pericolosità sociale” anche perché ha usato “un’arma” e “minacce gravi”. Lo scrive il gip di Milano Manuela Scudieri nell’ordinanza di custodia cautelare a carico dei due giovani accusati di una serie di rapine nell’inchiesta dei carabinieri e del pm Leonardo Lesti, che oggi ha portato a tre arresti.
In particolare, per Neima Ezza il giudice ha disposto i domiciliari, come per un altro ragazzo, mentre Baby Gang è finito in carcere. Per il gip Mouhib, difeso dal legale Niccolò Vecchioni, e gli altri due avrebbero realizzato “rapine in gruppo facendosi forti della forza intimidatrice”, sono “soggetti” abituati a compiere “reati contro il patrimonio” e che hanno una “particolare spregiudicatezza sintomo di una concreta pericolosità sociale”

Fonte:Larepubblica.it

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