Giovanni Storti contro la «potatura scellerata» delle piante a Milano: «Questi alberi tra un paio d’anni saranno da buttar via»
L’attore mostra un opuscolo distribuito dal Comune in cui vengono illustrati i rischi della «capitozzatura»: «Gli alberi a maggior rischio di malattie… ma allora perché la fanno?»
Giovanni Storti torna in campo a difesa degli alberi di Milano. Dopo essersi battuto, a ottobre scorso, a difesa del glicine e dei tigli di piazzale Baiamonti, ora con un video postato su Instagram si scaglia contro la tecnica di potatura usata sui viali milanesi, la «capitozzatura».
«Ecco vedete, queste si chiamano potature scellerate», commenta Storti mostrando il risultato. «Qual è il cuore dell’albero? È la foglia, perché se non fa la fotosintesi l’albero non ha energia. Ecco se noi lo potiamo in questo modo l’albero farà una fatica enorme, farà tantissimi rametti e metterà qualche foglia. Questi alberi tra un paio d’anni saranno da buttar via, perché nei tagli entreranno parassiti, funghi eccetera e distruggeranno l’albero, che non ha più energia».
Poi Storti mostra un opuscolo distribuito dal Comune ai cittadini, «Milano cambia aria. Cento consigli per vivere in città». «Guardate, questo è il libretto che dà il Comune di Milano, 100 consigli, molto interessanti, molto bello, e c’è anche una pagina sulla capitozzatura, vedete, “tecnica che consiste nel tagliare i rami sopra il tronco”… “gli alberi non solo sono più fragili, ma vengono esposti a un maggior rischio di malattie“… “in primavera la pianta attiverà le gemme di scorta, poste lungo i rami rimasti, grossi e vecchi, e per farlo spenderà molte risorse e sarà indebolita”. Quindi, se il Comune di Milano manda questo, perché poi fa così? Perché le fa tagliare in quel modo?».
SEGUI IL NOSTRO CANALE TELEGRAM PER SCOPRIRE I MIGLIORI DI MILANO