Milano perde altri 6mila abitanti, cresce solo il Municipio 8: “Da noi tanto verde”
Due anni dopo l’inizio della pandemia, prosegue il calo dei residenti: nel 2020, sotto il livello simbolico di 1,4 milioni. E questa resta la città dei single
A quasi due anni dall’inizio della pandemia la città continua a spopolarsi. Certo, quel salto di quasi 12 mila residenti in meno che si è visto tra il 2019 e il 2020, quando si è scesi sotto la cifra simbolica di un milione e 400 mila abitanti che si è raggiunta negli anni d’oro del dopo Expo, si è dimezzato. Ma la ferita non si è ancora sanata, anzi: il contatore dell’anagrafe, al 31 dicembre del 2021, segna 1.386.285 abitanti, oltre seimila milanesi in meno rispetto al 2020, in cui si era già scesi a 1.392.502. Ma quali sono le previsioni per i prossimi anni? Nello scenario migliore si tornerà sopra un 1,4 milioni di abitanti nel 2023. Lo scenario “centrale”, probabilmente quello che ha più possibilità di avverarsi, posticipa il ritorno ai livelli pre-Covid nel 2037. La cornice più pessimista invece, in un orizzonte temporale che arriva fino 2040 nemmeno contempla l’opzione, anzi, fa precipitare ancora l’asticella.
L’innamoramento per Milano che si è visto tra il 2015 e il 2019 è dunque destinato a spegnersi? Sono le politiche cittadine, spiegano gli esperti, ad invertire la rotta, in un senso o nell’altro. Ma torniamo all’oggi: in un segno meno generale c’è una sola oasi felice, il Municipio 8, unica zona della città che, se pur di pochissimo, cresce, in un contesto in cui tutti gli altri quartieri perdono punti: 190.059 abitanti contro i 189.969 dell’anno prima. Sia Giulia Pelucchi, che oggi guida il Municipio, sia il suo predecessore Simone Zambelli non sono stupiti. “Qui ci sono molte nuove zone residenziali come Cascina Merlata o alcuni complessi vicino al parco di Trenno”, spiega Pelucchi. E poi “Citylife e Paolo Sarpi che sono sempre più attrattive”. Senza contare “che il nostro è un Municipio molto verde e questo ha spinto molte persone a cercare una qualità della vita migliore, soprattutto in questo preciso momento storico in cui le giovani coppie con figli trovano soluzioni anche periferiche ma a prova di famiglia”. A perdere più teste, tra il 2020 e il 2021 è il Municipio 5, invece, che registra un meno 1.239, seguito dal 7 con meno 1153.
Fuori dalla mappa delle zone, sono tanti gli indicatori che fotografano l’anno appena trascorso. Una Milano in cui gli anziani superano di gran lunga i più giovani, con gli over 65 che rappresentano il 22,4 per cento della popolazione, mentre gli under 18 si fermano al 15,8 per cento. Il 42 per cento della popolazione, poi, è compreso nella fascia tra i 25 e i 54 anni.
E poiché certe tendenze sono difficili da sradicare, Milano resta la città dei single, in leggera crescita: sono il 44,5 per cento della popolazione contro il 36,3 per cento delle coppie sposate che invece diminuiscono rispetto al 2020, con una percentuale di divorziati (dal 4 al 4,1 per cento) che resta stabile. E chi si sposa, ormai, lo fa da anni sempre più lontano dai riti religiosi. L’ultimo confronto utile, relativo al 2020, la vede così: 1.267 matrimoni celebrati con il rito civile contro 262 unioni in chiesa. Un’evoluzione impressionante se si pensa che quarant’anni fa, prendiamo il 1982, a dire “si” davanti all’altare erano oltre 4.500 coppie, contro le 2.500 che preferivano pronunciarsi in Comune.
Fonte:Larepubblica.it