Attualità

La protesta dei milanesi (contro Esselunga) per salvare i murales storici della città

Presidio in largo Murani, dove sorgerà un supermercato che cancellerà quelli che sono tra i primi murales apparsi a Milano

Tutti in piazza per i murales. Tutti in piazza per la storia. Lunedì sera decine e decine di residenti di Città Studi sono scesi in strada per difendere i murales di largo Murani, i disegni – tra le prime opere di street art in città – che adesso rischiano di essere cancellati per sempre. 

Il muro su cui sorgono un capo indiano, una mucca che ricorda un album dei Pink Floyd, Jimi Hendrix con la chitarra e il simbolo del sole che ride – tutti realizzati negli anni Settanta – potrebbe essere abbattuto per i lavori di realizzazione di un nuovo supermercato Esselunga, che ha acquistato l’edificio. La catena meneghina, che già aveva ricevuto le proteste dei residenti, ha fatto sapere che gli intonaci sono troppo rovinati per salvare le opere, che dovrebbero essere sostituite da alcune grafiche patinate di ‘Toiletpaper’, la rivista dell’artista Maurizio Cattelan. 

Una soluzione che, evidentemente, non piace agli abitanti del quartiere, che hanno lanciato una raccolta firme su Change.org e hanno candidato gli storici murales al concorso “Fai, i luoghi del cuore”, così da rendere più difficile la loro cancellazione. “Esselunga. Regalo o prepotenza?”, è stato il cartello mostrato da una delle promotrici del presidio. “Vorrei che i signori della grande distribuzione abbiano rispetto per i miei ricordi”, ha dichiarato una cittadina ricordando di quando i murales furono realizzati. “Dato che Esselunga dovrà ripristinare il muro, chiediamo che vengano realizzati delle copie dei murales storici al posto di quelli di Cattelan”, hanno rilanciato le organizzatrici della manifestazione. Secondo loro, non è “la difesa di alcune immagini, ma la difesa di una memoria storica della street art”. Una memoria che i residenti non vogliono perdere. 
 

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