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Milano via Cavalcanti, moschea abusiva e diffidata dal Comune: ma la preghiera continua

Preghiera di fine Ramadan: migliaia di fedeli musulmani hanno affollato lunedì il magazzino trasformato in moschea. Code di persone in strada. L’associazione già condannata per la violazione edilizia

La diffida porta la data del 16 dicembre 2021 ed è stata notificata il 27 dello stesso mese. La firma il Comune. E comunica ai responsabili della moschea abusiva che si trova nel piano interrato di uno stabile in via Cavalcanti 8, zona stazione Centrale, di riportare i locali all’originaria destinazione: «Magazzino senza permanenza di persone». Diffida dettata da motivi di regolamento urbanistico e «pubblica sicurezza e incolumità». Problema: un provvedimento emesso, dovrebbe essere fatto rispettare. Mentre il 2 maggio 2022, oltre 4 mesi dopo la firma della diffida, centinaia se non migliaia di fedeli musulmani, su più turni, si sono ritrovati per la preghiera di fine Ramadan all’interno di quel magazzino. Ed erano talmente tanti da aver occupato una lunga porzione di strada, come dimostrano le fotografie scattate da alcuni residenti della zona.

Come scriveva il Corriere lo scorso giugno, «gli avvocati Elisa Boreatti e Gennaro Colangelo, che agiscono su mandato dell’amministratore di condominio Luca Ruffino (Sif Italia), hanno inviato una diffida al Comune chiedendo il sequestro dei locali per porre fine alla situazione di palese e conclamata illegalità/illegittimità». È arrivata un’altra diffida da parte del Comune all’associazione, il cui responsabile è stato già condannato per abuso edilizio. Il reato è dunque ancora «in atto». Ma la preghiera, nell’esasperazione dei residenti, continua come se sei anni di ispezioni della Polizia locale, denunce e sentenze fossero trascorsi senza lasciare traccia.

Fonte;corrieredellasera.it

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