Al Parco Trotter di Milano apre Mosso, nuovo punto di comunità
Laboratori, ristorante e portineria; Sala, è una piazza aperta
Un posto per conoscersi e socializzare, ma anche per fare un percorso di inserimento lavorativo, frequentare laboratori, ascoltare musica o semplicemente mangiarsi una pizza: è questo Mosso, il nuovo punto di comunità inaugurato oggi nel parco Trotter di Milano, nei quattro padiglioni dell’ex convitto che sono stati completamente restaurati.
Il nuovo punto rientra nel programma Lacittàintorno con cui Fondazione Cariplo e Comune vogliono aiutare i residenti a recuperare aree abbandonate creando nuove occasioni di inclusione e di socialità.
Nel 2012 la fondazione ha stanziato 8 milioni per il recupero dell’immobile, 3 li ha stanziati il Comune. Nel 2018 è iniziata poi la coprogettazione con un’associazione temporanea di imprese di cui è capofila La Fabbrica di Olinda, e che include COMIN e Centro Servizi Formazione e le associazioni culturali Ludwig e Salumeria del Design. Un Ati che in quanto startup ha ricevuto un finanziamento di 1,3 milioni.
Entrando dal lato di via Padova si trova la portineria sociale, dove è presente il bar che dà sul giardino. C’è poi uno spazio di riuso, un ristorante pizzeria con 120 posti al chiuso e 100 all’aperto, e uno spazio per gli spettacoli. Al primo piano invece si trovano i laboratori sociali, la cucina condivisa, e spazi di formazione professionale accreditati da Regione Lombardia.
“Finalmente il progetto è completo e – ha sottolineato la vicesindaca Anna Scavuzzo -, insieme ai padiglioni assegnati alla scuola e alle piscine rinnovate, anche l’ex Convitto, con il suo progetto mosso, si apre a nuova vita”. “”Questo nuovo Punto di Comunità nasce per unire energie” ha aggiunto il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti.
“Ci siamo costruiti un cannocchiale attraverso cui guardare il futuro del progetto, la sua configurazione spaziale e le opportunità di sviluppo per i prossimi 17 anni” ha spiegato Thomas Emmenegger, presidente di La Fabbrica di Olinda convinto che “sarà strategico mettere a disposizione tutto ciò che abbiamo imparato per futuri progetti in periferia urbana”.
Fonte:Amsa