Il padre del 19enne ferito in metropolitana a Milano: “Mio figlio accoltellato e invece di aiutarlo gli altri ragazzi ridevano e filmavano”
Chi lo ha colpito voleva rubargli il monopattino. L’appello ai giovani: “Quando succedono queste cose bisogna gridare, darsi una mano, intervenire. E c’è bisogno di più sicurezza. Chi l’ha aggredito il giorno dopo era libero”
È lo sfogo di un padre, a cui hanno accoltellato il figlio nel tentativo di rubargli il monopattino. Che vuole denunciare la brutta esperienza vissuta ma soprattutto sensibilizzare i ragazzi: “Anziché aiutarlo avete ripreso la scena, ma quando succedono queste cose bisogna gridare, darsi una mano, intervenire, noi gente perbene siamo di più“.
Francesco è il padre del diciannovenne che due weekend fa è stato vittima di un tentativo di rapina, finito male per lui, colpito più volte con un coltellino alla schiena, al braccio, al polso, al fianco. Sono passati alcuni giorni ma il pensiero è ancora là, al rischio scampato: “Stiamo recuperando un po’ di tranquillità, ma vogliamo sensibilizzare la gente ad aiutarsi e allo stesso tempo chiediamo alle autorità di rendere Milano più sicura di come è adesso”.
L’aggressione in metrò e il racconto del padre del 19enne: “Mentre lo colpivano gli altri ridevano”
È sabato sera, verso mezzanotte, in metropolitana. Il giovane sta aspettando il treno in banchina alla fermata di Loreto per tornare a casa. È da solo, ha gli auricolari, lo skateboard a tracolla e il monopattino elettrico a mano. Racconta di aver notato un gruppetto di ragazzi vicino a lui, al quale si è avvicinato un altro ragazzo un po’ più grande, straniero, che ha cercato di infastidirli, ma poi ha desistito. A un certo punto, però, questo ragazzo si dirige verso di lui e cerca di portargli via il monopattino. “Mio figlio si è difeso, gli ha chiesto cosa stesse facendo, ne è nata una colluttazione” racconta il padre. Uno spintone e un pugno, il 19enne è preso di sorpresa e cade per terra, cerca di difendersi ma il suo aggressore è più robusto. “A quel punto la gente attorno ha accerchiato i due per terra e anziché aiutare mio figlio hanno iniziato a filmare la scena. Mio figlio gridava ‘Toglietemelo di dosso’, l’aggressore gli ha messo le mani intorno al collo e le ha strette forte, i segni sono ancora visibili: non può succedere che una persona dal nulla debba subire questa violenza gratuita. E gli altri ridevano”.
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