Milano, detenuto in fuga: operato agente caduto da secondo piano durante inseguimento
Il poliziotto è in rianimazione. L’incidente successo all’alba, il detenuto si trovava nell’ospedale San Paolo per le ferite riportate durante una lite a San Vittore
E’ stato trasferito e sottoposto ad un intervento neurochirurgico all’ospedale San Carlo di Milano l’agente di polizia penitenziaria in servizio alla casa circondariale di San Vittore che stamane, per inseguire un detenuto fuggito dalla finestra dell’ospedale San Paolo di Milano, è caduto ferendosi in modo gravissimo. L’uomo è arrivato alle 5.30 di questa mattina al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo; i sanitari lo hanno soccorso, stabilizzato ed intubato. Il quadro clinico presentava frattura cranica, emorragia cerebrale, contusioni cerebrali, fratture vertebrali e contusioni polmonari. E’ stato quindi trasferito all’ospedale San Carlo per essere preso in carico dagli specialisti neurochirurghi.
In mattinata è stato sottoposto ad un intervento neurochirurgico di evacuazione dell’ematoma cerebrale, decompressione cranica ed inserimento di un sistema di monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente l’agente è ricoverato in rianimazione, in attesa di effettuare i successivi controlli radiologici per verificare l’evoluzione delle lesioni e del quadro clinico.
L’INSEGUIMENTO E LA CADUTA
Il detenuto N.M., un maghrebino portato nell’ospedale San Paolo di Milano ieri sera, è fuggito alle 5,25 di questa mattina buttandosi dalla finestra della stanza al secondo piano. Il poliziotto che lo aveva in custodia lo ha inseguito, buttandosi anche lui dalla stessa finestra, ma è caduto sbattendo la testa. Trasportato d’urgenza in un altro ospedale, è gravissimo. A darne stamane la notizia all’Adnkronos è stato Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.Pp. che sottolinea come questa evasione arrivi dopo quattro tentativi di fuggire, azzardati da parte dei detenuti, dagli ospedali italiani. “Tanta la preoccupazione per il collega – dice – Qui si rischia la vita e l’emergenza carceri è ormai drammatica”.
Il detenuto – attualmente ricercato – aveva avuto una lite con un altro detenuto di San Vittore, quindi era stato trasferito per accertamenti dall’infermeria all’ospedale. “Il nostro collega – spiega Pompeo Bruno, vice coordinatore Fp Cgil Lombardia – è un giovane con 4 anni di servizio e piantonava il detenuto, ancora latitante, con un agente appena uscito dal corso. Siamo arrabbiati per questa vicenda che segna un’altra brutta pagina per i lavoratori e le lavoratrici del corpo di Polizia Penitenziaria, dobbiamo poter lavorare in sicurezza e invece la nostra vita è messa a rischio quotidianamente”. Per il segretario Fp Cgil Milano Cesare Bottiroli si tratta di “un fatto gravissimo. Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al lavoratore, alla sua famiglia, alle lavoratrici e ai lavoratori del carcere di San Vittore. Fino all’ultimo spereremo che il giovane agente possa farcela. Fino all’ultimo lotteremo per cambiare le condizioni di lavoro, di salute e sicurezza, di vivibilità delle persone nel sistema carcerario”.
Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil per la polizia Penitenziaria, ricorda come “spesso le traduzioni e i piantonamenti dei detenuti negli ospedali vengono effettuati con personale di Polizia Penitenziaria ridotto rispetto a quanto previsto dai regolamenti” e “i medici e gli infermieri lavorano nelle carceri in condizioni difficilissime e anche loro sotto organico. Ci auguriamo che i medici che hanno in cura il nostro collega riescano a restituire al più presto il collega sano e salvo alla sua famiglia e alla nostra comunità lavorativa”.
Fonte: https://www.adnkronos.com/