Cronaca

Morto a Milano il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio

L’imprenditore aveva 87 anni, lascia moglie e sei figli

Morto a Milano il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio. L’imprenditore, che aveva 87 anni, si è spento oggi 27 giugno.

La vita di Leonardo Del Vecchio, da operaio a miliardario

Presidente di EssilorLuxottica, oggi il più grande sistema distributivo del mondo dell’ottica,  Del Vecchio era anche un importante azionista di Covivio e Assicurazioni Generali. La sua ricchezza al 10 aprile 2022 era stata stimata dalla rivista Forbes in circa 27,3 miliardi di dollari, circostanza che lo rendeva il secondo uomo più ricco d’Italia e il 62º al mondo.

Classe ’35, l’imprenditore era nato a Milano dove aveva frequentato il collegio dei Martinitt fino alla licenza media. 15enne aveva iniziato a lavorare come garzone alla Johnson, una fabbrica produttrice di medaglie e coppe, i cui proprietari lo avevano incitato ad iscriversi all’Accademia di Brera per studiare incisione e design. 

Del Vecchio aveva successivamente vissuto in Trentino, dove a 22 anni aveva lavorato come operaio in una fabbrica di incisioni metalliche, e nel Bellunese, dove ad appena 23 anni era riuscito ad aprire la sua bottega di montature per occhiali. Nel 1961 quel negozio si era trasformato in Luxottica Sas, primo nucleo della multinazionale dell’ottica, attualmente presente in 150 Paesi e cinque continenti.

Convolato a nozze tre volte (di cui due con la stessa moglie), l’imprenditore lascia sei figli: Claudio, Marisa, Paola (avuti dal primo matrimonio con Luciana Nervo), Leonardo Maria (dall’attuale moglie Nicoletta Zampillo che ha sposato nel 1997 e, dopo il divorzio del 2000, ha risposato nel 2010), Luca e Clemente (nati nel 2001 e nel 2004 e avuti dalla ex-compagna Sabina Grossi). Delfin S.a.r.l, che detiene l’intera liquidità di Del Vecchio e tutte le partecipazioni azionarie, alla sua morte passa al 25% alla moglie Nicoletta Zampillo e al restante 75 ai sei figli (a ciascuno spetterà il 12,5%).

Le reazioni

“Ci lascia un grande, grandissimo imprenditore: ‘l’imprenditore’!”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricorda Leonardo Del Vecchio ed esprime, a nome dell’intera giunta regionale, il cordoglio e la vicinanza ai suoi familiari. “Leonardo Del Vecchio – aggiunge Fontana – è stato un modello internazionale per la concretezza e per la capacità di guardare sempre al futuro con progetti innovativi e vincenti. Un esempio e un modello anche in virtù della sua storia personale, iniziata a Milano. Da ‘martinitt’, poi garzone in fabbrica, Del Vecchio ha raggiunto gli apici dell’imprenditoria mondiale”.

“Il mondo dell’imprenditoria e quello della finanza perdono una persona dinamica e lungimirante, capace di stare al passo coi tempi, con doti umane che hanno fatto la differenza”, il commento di Letizia Moratti, vice presidente della regione Lombardia e assessora regionale al welfare.

 “È un momento di grande tristezza perché è uno degli uomini che hanno reso grande questo paese. Un imprenditore che si è fatto da solo, un ‘ex martinitt’ e questa è una cosa che mi lega molto a lui perché anche mio padre era un ‘martinitt’ di corso Magenta, dove c’è il palazzo delle Stelline”. Così il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, ricorda il fondatore di Luxottica: “È uno degli imprenditori che ha fatto la storia di un’industria come quella degli occhiali, partendo da una piccola azienda e riuscendo a mettere insieme un grandissimo polo. Noi nel mondo siamo leader negli occhiali e questo lo dobbiamo unicamente a Leonardo Del Vecchio”.

“Leonardo Del Vecchio è stato un uomo visionario, un innovatore, una persona indomabile e sensibile che ha portato passione e umanità nel proprio lavoro. Ha saputo costruire un sogno ed essere un esempio, sconfiggendo un destino difficile nei primi anni di vita. Ha costruito, partendo dal nulla, Luxottica, la più grande multinazionale italiana”. Così il ministro per i rapporti con il parlamento, Federico D’Incà: “Ha anche creduto in altri settori, dal finanziario all’immobiliare, sempre con la determinazione di chi costruisce e mai di chi specula. Inoltre, ha saputo introdurre sistemi di welfare e protezione che sono di esempio in tutto il mondo. Ha fatto di una multinazionale una grande famiglia partendo da un piccolo paese, Agordo, nelle più belle montagne del mondo, le Dolomiti. E lo ha fatto mantenendo con orgoglio quella sede perché era la sua casa, diventata solo più grande”.

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