‘Ndrangheta, generazione TikTok: la dolce vita dei rampolli dei boss a Milano
I profili pubblici sui social tra lusso e pose da gangster. Serate da vip tra ostriche e bottiglie di champagne “sciabolate” con i Rolex
I camerieri portano nel privé Cestelli di ghiaccio e bottiglie di Moët & Chandon Nectar impérial rosé nel privé di uno dei locali più in di corso Como. Le bottiglie “sciabolate” con un Rolex mentre gli amici riprendono tutto con gli smartphone. Il video finisce su TikTok: l’account è del figlio di un boss della ‘ndrangheta arrestato negli anni Novanta a Corsico.
Altra discoteca: arrivano bottiglie di champagne accompagnate da una fontana di fuochi d’artificio. Poi con gamberi e ostriche al ristorante. Il figlio del boss lavora come collaboratore scolastico nell’hinterland di Milano ma, da quello che si vede sui social i soldi non mancano. Il Corriere della Sera racconta la vida loca dei rampolli della ‘ndrangheta a Milano e il loro sbarco su TikTok dopo gli anni (le generazioni) passate a nascondere la ricchezza, a “manifestarsi” il meno possibile, come vogliono gli insegnamenti degli “anziani”. Ci sono anche loro, però, nelle propaggini social. C’è il volto sorridente dello zio Domenico Papalia, Micu, ritenuto uno dei nomi più influenti negli assetti delle cosche calabresi. Per i suoi familiari è invece solo «un anziano malato», «ingiustamente recluso nonostante un tumore alla prostata». Grazie al sistema dei colloqui in carcere in via telematica nel corso della pandemia – scrive il Corriere –, oggi il viso sorridente del boss riempie le bacheche dei ragazzi: «Grande uomo», «Una grande persona», «Una presta libertà, leone», «Grandi Papalia persone garbate per bene e di buon cuore», il tenore dei commenti. Uno dei pronipoti gli ha pure dedicato una canzone finita su Youtube: «I Papalia non su’ delinquenti ma sunu cristianeri comu tanti». Il video del boss è accompagnato dalla scritta «combatteremo e sorrideremo contro tutti».
La cifra delle manifestazioni online è lo sfarzo, condito da pose da gangster e colonne sonore neomelodiche. Basta con la mafia sotterranea e il mimetismo. Da Quarto Oggiaro arriva il video di una festa di compleanno in un ristorante. «Le immagini – scrive il Corriere – sono girate con cura, il montaggio è opera di un professionista. La telecamera indugia su vestiti firmati, gioielli, orologi, belle auto e tavola imbandita. In primo piano i «vecchi» usciti di galera, elegantissimi e impeccabili. Altro album di famiglia. C’è il figlio di un boss ergastolano. In una foto da ragazzo impugna una pistola insieme agli amici, in un’altra c’è lo striscione che la Curva sud del Milan gli ha dedicato anni fa: “Sei mesi passano in fretta, Bruno Quarto ti aspetta”».
Nell’album fotografico non manca Rocco Papalia, il boss che ha riconquistato la libertà nel 2017. La sua foto è ritratta insieme a quella dei fratelli Domenico e Antonio: «ingiustamente accusati». Oggi, nei video che compaiono su TikTok, il boss Rocco Papalia è un nonno che scherza suonando il flauto per i pronipoti. E «c’è anche Salvatore Barbaro, il genero. Nelle immagini “rubate” durante i colloqui via webcam, oppure in posa con marsupio di Gucci a tracolla davanti a una Maserati. Sui social finiscono le riprese del matrimonio celebrato a Buccinasco: carrozza trainata dai cavalli, in cielo palloncini a forma di cuore, lui con un vistoso smoking Philipp Plein (con etichetta in vista) accompagna la figlia all’altare, poi il grande ricevimento al Green park di Borgarello, Pavia».
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