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Teatro alla Scala

Il Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala[2][3], semplicemente noto come Teatro alla Scala, colloquialmente chiamato la Scala, è il principale teatro d’opera di Milano. Considerato tra i più prestigiosi teatri al mondo, ospita da 244 anni i principali artisti nel campo internazionale dell’opera, del balletto e della musica classica.

L’edificio, progettato da Giuseppe Piermarini e inaugurato nel 1778, sorse sulle ceneri del precedente Teatro Ducale, distrutto da un incendio nel 1776; deve il nome alla chiesa di Santa Maria alla Scala, demolita per far posto al teatro inaugurato il 3 agosto 1778, sotto l’allora regno di Maria Teresa d’Austria, con l’opera L’Europa riconosciuta composta per l’occasione da Antonio Salieri.

A partire dall’anno di fondazione è sede dell’omonimo coro,[4] dell’orchestra,[5] del corpo di Ballo,[6] e dal 1982 anche della Filarmonica.[7] Il complesso teatrale è situato nell’omonima piazza, affiancato dal Casino Ricordi, sede del Museo teatrale alla Scala.

Storia

Le prime strutture deputate all’opera in Milano furono i teatri di corte che si avvicendarono nel cortile di Palazzo Reale: un primo salone intitolato a Margherita d’Austria-Stiria, moglie di Filippo III di Spagna, eretto nel 1598 e distrutto da un incendio il 5 gennaio 1708 e il Regio Ducal Teatro, costruito nel 1717 a spese della nobiltà milanese su progetto di Gian Domenico Barbieri.[8]

Per il palcoscenico di questi teatri furono commissionate opere di importanti compositori, tra i quali: Nicola Porpora (Siface), Tomaso Albinoni (La fortezza al cimento), Christoph Willibald Gluck (ArtaserseDemofoonteSofonisbaIppolito), Josef Mysliveček (Il gran Tamerlano), Giovanni Paisiello (Sismano nel MogolAndromeda), Wolfgang Amadeus Mozart (Mitridate, re di PontoAscanio in AlbaLucio Silla).

Il Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala

Il Teatro alla Scala fu costruito in conformità a un decreto dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, emanato su richiesta di famiglie patrizie milanesi, capitanate da Giangiacomo Durini conte di Monza. palchettiste del “Regio Ducale”, il vecchio teatro di corte milanese di cui era sovrintendente proprio il Durini, andato distrutto in un incendio divampato il 26 febbraio 1776.[10][11]. Le stesse famiglie si impegnarono a sostenere le spese per l’edificazione del nuovo teatro in cambio del rinnovo della proprietà dei palchi. Il progetto venne affidato al celebre architetto Giuseppe Piermarini, il quale provvide anche al disegno del “Teatro Interinale”, una struttura temporanea costruita presso la chiesa di San Giovanni in Conca, e del Teatro della Cannobiana, dalla pianta assai simile a quella della Scala, ma in dimensione ridotta, dedicato a spettacoli più “popolari”.[12] La decorazione pittorica fu realizzata da Giuseppe Levati e Giuseppe Reina. Domenico Riccardi dipinse invece il sipario, rappresentante, pare su suggerimento del Parini, il “Parnaso”.[13]

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