Quattro anelli e partite coi lavori: il progetto da 300 milioni per San Siro (che piace al Comune)
Presentato a Palazzo Marino un nuovo progetto per ristrutturare il Meazza. Per la prima volta l’amministrazione è d’accordo, ma manca l’ok dei club
Quattro anelli (il terzo non si tocca, ma se ne aggiunge uno ‘premium’ tra il primo e il secondo con posti vip, ristoranti e negozi), una “piazza dei tifosi” al posto dei cancelli attuali, un costo orientativo di 300 milioni, la possibilità di continuare a ospitare le partite durante i lavori (che durerebbero circa 2 anni). È il nuovo volto dello stadio di San Siro secondo lo studio Arco Associati, che ha presentato il suo progetto in commissione a Palazzo Marino mercoledì 31 gennaio su sollecitazione di Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia, finora sempre favorevole ad abbattere l’attuale stadio e costruirne un altro.
Non è la prima volta che si parla di ristrutturare il Meazza, ma c’è un elemento di novità: ora l’amministrazione comunale la ritiene una strada percorribile. Non si sa ancora, invece, se Milan e Inter ne resteranno affascinati o risponderanno come hanno sempre fatto sulle precedenti ipotesi di rimettere mano a San Siro senza abbatterlo (un “no” secco).
Lo stesso sindaco Beppe Sala ha spiegato perché. In primo luogo, l’amministrazione considera ormai certo il vincolo sul secondo anello nel 2025, dopo avere tentato la strada del ricorso al Tar (stimolata dai club, che hanno chiesto chiarezza sul punto). In secondo luogo, nel frattempo i tassi d’interesse sul mercato sono aumentati parecchio, e probabilmente diventa complicato, per soggetti privati, trovare un miliardo di euro con la prospettiva di tassi altissimi da pagare per molto tempo.
Dato il vincolo della Sovrintendenza, con la conseguente impossibilità di abbattere il Meazza, Sala è stato chiaro: “Da sindaco della Città metropolitana non farei niente per oppormi a nuovi stadi non a Milano; ciò non toglie che possa far di tutto perché le squadre rimangano a Milano”. Anche perché il Meazza rischierebbe di diventare un santuario non utilizzato e però molto costoso da mantenere.
Diritto di superficie
E il sindaco ha tracciato tre possibili vie per realizzare la ristrutturazione. La prima strada è realizzare direttamente i lavori (“ma i Comuni hanno molti vincoli sulla spesa corrente”). La seconda è quella di compartecipare ai lavori insieme ai club. La terza, che il sindaco preferirebbe, è concedere un lungo diritto di superficie a Milan e Inter a meno di 100 milioni di euro (attuale valore dello stadio), facendo poi svolgere i lavori a loro e permettendo ai club di “patrimonializzare” lo stadio, un elemento da sempre importante per le due società.
Nel dibattito hanno preso la parola diversi consiglieri che, da sempre, erano contrari ad abbattere il Meazza. Come Carlo Monguzzi, ex capogruppo di Europa Verde, che ci ha tenuto a sottolineare come allo stesso risultato si sarebbe potuti arrivare anni fa, quando era già stato presentato il progetto di Aceti e Magistretti. “Evitiamo di cementificare il parco dei Capitani, la zona verde di San Donato e quella di Rozzano”, ha detto in aula.
Marco Bestetti (Fratelli d’Italia), fino al 2021 presidente del Municipio 7 (quello dello stadio), ha rivendicato la sua posizione favorevole alla ristrutturazione fin da quando ne parlò l’Inter nel 2016 (e nel 2019 venne presentato in Municipio un progetto ad hoc). Enrico Fedrighini (Misto), secondo cui il progetto è molto convincente, ha avvertito che, quando si vanno a compiere opere pubbliche per fini privati (come la ristrutturazione del capolinea del metrò a San Donato e altri lavori), la giustizia amministrativa potrebbe intervenire contro i sindaci.
Tutti d’accordo
“Non so se Milan e Inter si faranno convincere”, ha concluso Sala al termine del dibattito, sottolineando però che i club stanno toccando con mano le difficoltà di andare altrove, e poi “il denaro oggi costa tantissimo: con questi tassi di interesse, è possibile che ci ripensino”. Ora Sala scriverà al Milan (e per conoscenza all’Inter) per chiedere se la proposta del 2019 è da intendersi come archiviata, dato che il club rossonero ha già avanzato al Comune di San Donato Milanese l’istanza per procedere con la costruzione di uno stadio lì. Ma è la prima volta che tutto il consiglio comunale e la giunta si trovano d’accordo sulla ristrutturazione del Meazza.
Fonte: Milanotoday